Wolf is dead, punk not yet

Capita che di passaggio a Londra, dopo qualche pinta di troppo nella giovane Old Street, tu ti imbatta in una serata che promette lividi da pogo, vodka del Don e un ritorno in taxi con le idee molto confuse. E questa è la parte che tutti noi conosciamo. Quello che non sai è che nei prossimi trentacinque minuti farai la conoscenza di quattro ragazzi sulla ventina (Alwin Fernandez, Martha Supajirawatananon, Serra Petale e John Othello), membri con tessera dei Dead Wolf Club, gruppo londinese dark punk – ipse dixit –  che vanta già due album: l’omonimo Dead Wolf Club (2012) e il più recente RAR (2013). Imboccato il sottoscala che conduce a uno stanzino adibito a sala concerti underground – più filologico di così – prende subito vita uno spettacolo dai ritmi serrati, tra lo screamo del cantante John Othello  e la batteria davegrohlesca della signorina Petale: sentire Allison o Radar versione studio potrà darvi un’idea vaga di cosa significhi partecipare a un live dei DWC.

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